Giocando

Una giornata di assoluto relax, dove gli avvenimenti incalzanti delle scorse settimane hanno potuto avere lo spazio per sedimentarsi. Finalmente ho dormito tanto, ho guardato fuori dalla finestra senza pensare, ho meditato con calma. Ho anche giocato con l’IKing, ho letto il responso con attenzione e serenità. Insomma l’immagine di questo arcano minore è proprio azzaccata: le ondate burrascose delle scorse settimane sono alle mie spalle; Le ho lasciate dietro di me e sono rimasta sulla spiaggia a fare giochi di equilibrio. Per il momento va tutto bene, mi sono presa una meritata giornata di recupero dalle fatiche degli ultimi tempi. Affronterò i problemi, ma questo Due di Denari mi conferma che faccio bene a rimandare e stare un po’ con me stessa. Domani non dovrò essere preparata, dovrò essere centrata. Così anche oggi sono grata ai Tarocchi che mi hanno bisbigliato nell’orecchio che va tutto bene, che il riposo è importante, e che posso sentirmi serena, perchè l’unica cosa che rimane, alla fine, è il gioco, e non il giocatore.

Continuai ad assaporare il fresco e il silenzio della sera. L’albergo sorgeva lontano dal paese, e lungo la strada davanti a me non passava nessuno.[…] Poichéavvertivo una certa sonnolenza, decisi di fare subito l’esercizio. Versai il contenuto della bottiglia sul suolo di cemento; si formò immediatamente una pozza. Non aveva nè immagine nè forma, ma non ero certo in cerca di queste. Con le dita cominciai a sfiorare l’acqua fresca; mi sentii scivolare nello stato ipnotico di quando si guarda il fuoco. Non pensavo a niente, stavo solo giocando. Giocando con una pozza d’acqua. Tracciai alcuni segni sul bordo, e fu come se la pozza si trasformasse in un sole bagnato; ma i tratti si unirono immediatamente, fondendosi. […] Ero tutto assorbito da quell’esercizio assurdo, che non aveva alcuno scopo, ma che mi risultava assai piacevole.

Paolo Coelho – Il cammino di Santiago

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Un dono in arrivo?

Una mano dal cielo mi porge un bellissimo talento d’oro. Che bella immagine, e che bel pensiero! Tutta la mente e il cuore si colorano di giallo, un giallo intenso e lucente. Non conosco ancora questo regalo, però, lo attendo trepidante. Mi ricordo di aver ricevuto in cambio di fatica, di sforzo, fino a oggi. Anzi no, devo dire che ho anche ricevuto doni meravigliosi e inaspettati. Il mio papà adorava farmi sorprese, quando ero piccola. Sono ingiusta, ho avuto doni bellissimi anche da altre persone, e ne ho ricevuto uno anche oggi, inaspettato. L’andamento ondivago di questi giorni non mi fa riconoscere ciò che ricevo da ciò che dò. C’è un sacco di movimento, un giorno trafitta da 10 spade, il giorno dopo benedetta da un dono, e forse anche da un per-dono. Grazie a te che offri qualcosa di tuo per condividerlo con me. Ti sono grata.

Il lavoro del perdono riconosce l’alterità dell’Altro come inassimilabile alla nostra identità, ruota attorno alla libertà irriducibile, riconosce la piega che non si può lisciare, l’increspatura, la rugosità della parete dell’altro, la distanza che separa il reale dell’oggetto amato da ogni sua rappresentazione ideale.[…]

Per questo il perdono èun lavoro che può avvenire solo in solitudine; palpare con incertezza e alla cieca il corpo dell’Altro – divenuto straniero – per arrivare alla fine a riconoscerne nuovamente l’identità.

Massimo RecalcatiNon è più come prima

E’ finita.

Finalmente la lotta quotidiana del cercare di tenere tutto insieme è finita. Non ci son più pezze da mettere per tappare i buchi, non c’è più bisogno di fare acrobazie per rimanere in equilibrio sul filo, sopra il baratro. Adesso finalmente il baratro è qui, sono caduta, e mi va bene. Da tanti giorni il suggerimento che mi viene dai Tarocchi è quello di mollare, di lasciar perdere, di lasciarmi andare. Infatti oggi è accaduto, nulla di grave, ma questa giornata è stata uno spartiacque fra quello che vivevo e pensavo ieri e quello che penserò lunedì, perché è del mio lavoro che sto parlando. Finalmente ho capito che non c’è nulla di veramente insostituibile in quello che faccio, che posso farmi da parte e lasciare che le cose vadano come devono andare. Infatti sono a terra, trafitta da dieci spade, ma l’alba sorge, come ogni giorno.

L’alienazione nel mondo moderno – il distacco dell’uomo dal suo lavoro, dal suo prossimo, da se stesso – è stata descritta da molti autori ed è il tema centrale delle opere di Erich Fromm. L’amore dell’uomo alienato è romantizzato, la sua sessulità compulsiva, il suo lavoro meccanico, i suoi fini egoistici. In una società alienata, queste attività perdono il loro significato personale. Questa perdita è sostituita da un’immagine.
Alexander Lowen – Il tradimento del corpo

Tutto è possibile!

Il campo è sgombro da ostacoli, tutto può succedere! Muovendomi, agendo, si è sprigionata una fonte di energia e mi sono riconnessa alla fonte della vita. E’ primavera e i fiori sbocciano nei campi e nel mio mondo, e mi accorgo che più intensamente esprimo quello che sento, più aumenta la libertà di movimento. Sto uscendo dal sentiero battuto, e ho tanta voglia di sentirmi azzurra e lucente, come nel testo della Collina dei ciliegi, di Mogol e Battisti. Percepisco che non c’è scarsità, e che tutto è lussureggiante, basta allungare una mano, aprire gli occhi e la bellezza è lì, visibile, tangibile. Oggi è uno di quei giorni in cui rinasce la speranza, e tutti i rami germogliano simultaneamente. Mi sento danzare nell’aria con movimenti fluidi, mi sento libera dentro.

Non baderemmo a un fiore così piccolo –

non fosse che pian piano

il giardinetto che perdemmo

riporta al nostro prato.

Così profumati accennano i suoi garofani –

così ubriache volteggiano le sue api –

così argentei suonano cento flauti

da dentro cento alberi –

che chiunque veda questo fiorellino

per fede può contemplare

i boblink intorno al trono

e i soffioni d’oro.

Emily DickinsonPoesie (1858 -1859)

Un buon lavoro

Mi guardo indietro, e scopro di aver fatto un buon lavoro. Certo, sono stata assistita dalla fortuna, ma tutto sta confluendo in un unico grande fiume. Le esperienze del passato, le più disparate, si mettono insieme come in un puzzle magico, creando una nuova immagine di me. Che si plasma anche all’esterno, che modifica il corpo, le sue movenze. Sono stata tanti pezzi, ora comincio a essere una sola. Il lavoro era senza dubbio inevitabile, ma chi poteva immaginare che avrebbe portato qui? Tutto lo sforzo, la spinta a tenere duro, fino a poco fa non hanno avuto un senso. Ora guardo indietro e riconosco, ringrazio la fiducia che mi ha accompagnato, ringrazio la Natura che mi ha dotato del coraggio di andare avanti, ringrazio tutto quello che mi è accaduto, perché tutto aveva un senso. Doveva portarmi qui.

Quando ci si ricorda dei bambini coraggiosi che si è stati, bisogna pensare a ciò che a quel tempo mancava. Di cosa ci si può dotare adesso? Come gli esseri adulti che da bambini si sarebbero voluti accanto, adulti amorevoli, incoraggianti, che sostenevano e confortavano, che comprendevano senza provare pena?Allora quello era il proprio destino; adesso, da adulti, si può essere riconoscenti verso i bambini che si è stati. Come un corridore che tiene in mano la staffetta, o il tedoforo che passa la torcia olimpica, il bambino che si è stati ha fatto la prima parte della corsa intorno alla pista e ha affidato le sue esperienze all’adolescente, che ha affrontato quella che può essere diventata una corsa a ostacoli. Quindi, da giovani adulti, qualunque sia l’età in cui ci si trova adesso, il ciclo della propria vita è andato avanti.
Jean S. Bolen – Artemide

Devo chiarire questa situazione

Non è chiaro perché, ma la carta n. IV, L’Imperatore, mi insegue, e vuole dirmi qualcosa. Premesso che la mia vita al momento è intessuta di momenti di solitudine, di amicizia, di affetti famigliari e anche di qualche batticuore, ultimamente, anche se le palpitazioni sono random… Vorrei capire cosa ci fa questa carta nelle mie giornate. Premetto inoltre che sto pensando di fare delle scelte (sensate eh!) che mi portano molto lontano dalla stabilità della carta n. IV.

Caro Imperatore, tu mi piaci tanto, mi piace la tua sicurezza nel vedere e affrontare le cose. Mi piace che non hai problemi di sopravvivenza, perché oramai il tuo karma è oltre lo stadio della preoccupazione. Mi viene voglia di nuotare fra le tue braccia forti, e sentirmi tranquilla, senza pensieri. Ma nel tempo sono dovuta diventare l’Imperatore di me stessa, e le braccia forti sono le mie. Forse arrivi per svelarmi il segreto dell’Altro, per spingermi a tuffarmi nel mistero. Ecco una cosa che mi fa davvero paura!

L’Altro che io amo e che mi affascina è atopos*. Io non posso classificarlo, poichè Egli è precisamente l’Unico, l’Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità del mio desiderio.

*fuori dal comune, straordinario, inclassificabile .

Roland Barthes – Frammenti di un discorso amoroso

Un portatore di ricchezza

Il sole è alto, in questa bella giornata di primavera, e un bellissimo Cavaliere bussa alla mia porta. Buongiorno, gli dico, qual buon vento? E lui, con un sorriso serafico, mi porge un denaro lucente, senza nemmeno scendere dal suo destriero che sbuffa impetuoso. Me lo sono meritata? Non necessariamente, risponde lui. Devo fare qualcosa? Nulla, è un dono.

A volte la vita è gratuita, i regali arrivano e basta. La mela è matura, cade dall’albero. Il fiore sboccia, e la meraviglia invade i nostri occhi.

Grazie.

Vi è chi dona con gioia, e la gioia è la sua ricompensa. E vi è chi dona con pena, e la pena è il suo battesimo. E vi è infine chi dona senza pena, e non cerca gioia nè si cura della virtù; è come il mirto, laggiù nella valle, che sparge nell’aria il suo profumo.

Dio parla attraverso le mani di costori e dietro i loro occhi Egli sorride alla terra.

Kahlil Gibran – Il Profeta

Si vola!

Di tutte le settantotto carte dei Tarocchi, continuo a prendere Arcani maggiori. Questo mi fa pensare, e molto. In ogni caso, oggi è stata una giornata dal sapore nuovo, non mi ricordo di averne mai vissuta una così. La sensazione è quella di essere effettivamente su un carro che va veloce, faccio fatica a tenere la strada. Questo auriga guida due sfingi, una bianca e una nera, il suo lavoro è di essere attento e di farsi portare dove vuole, perché le sfingi in realtà vanno verso destini opposti, e potrebbe finire in un posto sbagliato. Ma il carro corre, ed è molto più facile andare sul carro che non a piedi, il vento accarezza la faccia e finalmente si va veloci. Bene, andremo forte e cercheremo di non sbattere. Mi sono lasciata alle spalle il vecchio, i vecchi convincimenti, e ora posso solo stare nel presente e andare.


Itaca / Constantino Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca 
devi augurarti che la strada sia lunga, 
fertile in avventure e in esperienze. 
I Lestrigoni e i Ciclopi 
o la furia di Nettuno non temere, 
non sarà questo il genere di incontri 
se il pensiero resta alto e un sentimento 
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. 
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, 
né nell’irato Nettuno incapperai 
se non li porti dentro 
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga. 
Che i mattini d’estate siano tanti 
quando nei porti – finalmente e con che gioia – 
toccherai terra tu per la prima volta: 
negli empori fenici indugia e acquista 
madreperle coralli ebano e ambre 
tutta merce fina, anche profumi 
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi, 
va in molte città egizie 
impara una quantità di cose dai dotti

Sempre devi avere in mente Itaca – 
raggiungerla sia il pensiero costante. 
Soprattutto, non affrettare il viaggio; 
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio 
metta piede sull’isola, tu, ricco 
dei tesori accumulati per strada 
senza aspettarti ricchezze da Itaca. 
Itaca ti ha dato il bel viaggio, 
senza di lei mai ti saresti messo 
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. 
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso 
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Liberiamoci!

Dopo un giorno pieno di emozioni, di risate e intensità, eccoci ancora insieme, cari Tarocchi. Dalle carte che mi proponete, in questo periodo, non ho dubbi: sono davanti a un mutamento importante. So che c’è un pezzo di corazza che ancora devo lasciar cadere, e non mi decido a farlo; a questo punto ho il forte sospetto che sarà la vita stessa a strapparmi di dosso le protezioni alle quali sono tanto attaccata. Confesso che la prospettiva non mi allieta, d’altra parte non si può far altro che andare con ciò che succede. Quindi prepariamoci a un altro giro di giostra, citando Terzani. In effetti rido, perché la liberazione è dietro l’angolo, e non aspetto altro che una spinta per buttare via tutto il passato.

esagramma 49: Il sovvertimento – La muda

La serie: L’aggiustamento di un pozzo deve necessariamente essere sovvertito col tempo. Per questo segue poi il segno: il Sovvertimento.

segni misti: Il Sovvertimento significa eliminazione dell’antiquato.

La sentenza: Il sovvertimento. Nel giorno tuo incontrerai credenza. Sublime riuscita. Propizio per perseveranza. Il pentimento svanisce.

Commento per decidere –Il sovvertimento: acqua e fuoco si smorzano l’una l’altro. Due figlie abitano insieme, ma le loro mentalità non si comprendono l’un l’altra. Questo significa: sovvertimento.

I KING – il libro dei mutamenti

Un piccolo viaggio

Un ragazzo guarda l’orizzonte. E’ mattina presto, è pronto per il suo viaggio. L’odore del mattino sa di avventura e la brezza leggera smuove il suo mantello. Tutto è pronto per questo piccolo viaggio, non ci sono aspettative, ma il sapore del nuovo è già sulle labbra. Anche io stasera mi sento così, come una giovane che si chiede cosa succederà, affascinata dal giorno che si sta affacciando nella sua vita. Infatti domani farò un viaggetto, e domani sera non pescherò la solita carta. Vado a Osho Miasto a celebrare l’illuminazione del mio Maestro, con amici nuovi e di vecchia data. Buon equinozio di primavera, buon rinnovamento delle energie a tutte e a tutti! A venerdì.

Il primo stadio del viaggio mitologico dimostra che il destino ha chiamato l’eroe e trasferito il suo centro spirituale di gravità dalla società in cui vive a una zona sconosciuta. Questa regione fatale, piena di tesori e di pericoli, viene rappresentata in vari modi: una foresta, un regno sotterraneo, sottomarino o celeste, un’isola ignota, la vetta di un’alta montagna o un profondo sonno; ma è sempre un luogo popolato da esseri stranamente fluidi e polimorfi, di tormenti inimmaginabili, di fatti sovrumani e di inconcepibili delizie.

Joseph Campbell – L’eroe dai mille volti