
Buonasera, Carta Senza Nome, arcano n. XIII, tra gli arcani maggiori il più temuto. Ecco La Morte che fa il suo ingresso, in corazza nera su cavallo rigorosamente bianco. Al suo passaggio non si può non chinare la testa. Mi preannuncia il cambiamento temuto e agognato. Temuto perché perderò qualcosa, di sicuro, e sarò meno ricca, almeno per un po’. Agognato perché non sono capace di sopportare e aspettare che passi, preferisco il movimento. Attendo quindi col cuore aperto le novità in arrivo, senza aspettative positive, so che saranno di mancanza, di vuoto. Non è la prima volta che guardo in faccia questo arcano, mi è successo in moltissimi casi, e ogni volta ne sono uscita arricchita. Dopo un po’. Ora è il momento delle vacche magre, occorre ricordarlo. D’altra parte tutto muta, tranne il cambiamento.
L’avvicinarsi della morte e la morte stessa, il dissolvimento della forma fisica, sono sempre una grande occasione per la realizzazione spirituale. Questa occasione va tragicamente perduta gran parte delle volte, poiché voi vivete in una cultura che è quasi totalmente ignorante della morte, come è quasi totalmente ignorante di ogni cosa che realmente importi.
Ogni portale è un portale di morte, morte del falso sé. Quando lo attraversate, smettete di trarre la vostra identità dalla vostra forma psicologica, creata dalla mente. La morte è un’illusione, così come la vostra identificazione con la forma era illusione. La fine dell’illusione: ecco tutto ciò che è la morte. È dolorosa solo fintanto che voi vi aggrappate all’illusione.
Entrate nell’Adesso dovunque vi troviate.
La vostra Salvezza è uno stato di libertà: dalla paura, dalla sofferenza, da un presunto stato di mancanza e insufficienza e possesso. È libertà dal pensiero compulsivo, dalla negatività, e soprattutto da passato e futuro come bisogno psicologico. La vostra mente vi dice che potete arrivare da qui a lì. Deve succedere qualcosa, oppure voi dovete diventare questo o quello prima di essere liberi e appagati. Vedete il tempo come la salvezza mentre in verità è il più grande ostacolo verso la salvezza. Voi “arrivate” lì rendendovi conto che ci siete già. Per tanto qualunque condizione può essere utilizzata per la salvezza, ma non è necessaria nessuna condizione particolare.
Eckart Tolle -Il potere di adesso