
Tutto intorno è nero, la notte urla il suo lamento spaventoso. Il Nove di Spade è arrivato, e anche se mi sono risvegliata, l’incubo aleggia intorno. Non è facile andare oltre la paura, i ricordi brutti, la mente che racconta favole macabre. Ma sono al risveglio,e prima o poi mi accorgerò che era solo un incubo. Qui, ora, è tutto diverso, posso azzardare passi nuovi, esplorare sentieri mai esplorati. Ogni volta che trovo quella barriera che mi separa dal lasciarmi andare, dal fluire con tutto quello che succede, mi sento così. L’incubo prende le viscere, fa vivere in un mondo distorto. Ora però ho il vantaggio di aver capito che è solo un sogno, una rimembranza di un passato che non esiste più. Vorrei incontrare la paura, anzi la sto cercando, finalmente, per avere un faccia a faccia con i mostri della mente. Vieni avanti, paura. Io sono qua che ti aspetto, non vedo l’ora.
“Douglas!” – balbettò. “Birlstone! Ma che cos’è questo signor Holmes? Accidenti! Vera e propria stregoneria! Come diamine ha fatto a essere in possesso di queste indicazioni? “Si tratta di un messaggio cifrato che il Dottor Watson e io abbiamo avuto la fortuna di poter interpretare. Ma perché? Cosa c’è di strano in questi nomi?” L’ispettore, più sbalordito che mai, guardò prima Holmes e poi me. “Semplicemente questo” disse alla fine “che il signor Douglas del castello di Birlstone è stato ucciso questa mattina in circostanze terribili”.
A. Conan Doyle – La valle della paura