
Una giornata interlocutoria, in cui ho avuto modo di trascorrere momenti piacevoli, sentire il corpo stanco e dargli il giusto riposo. Con serenità, con tranquillità. La Giustizia oggi è per me l’assestamento, il rendere fondamentale nelle mie azioni quello che nei giorni scorsi ho compreso. La carta n. XI rappresenta la virtù del giusto posto nel mondo, delle scelte consapevoli, del prendersi il proprio tempo prima di dire sì o no. Vuol dire rispetto del mio sentire, vuol dire amare gli altri ma non aver bisogno della loro approvazione a tutti i costi. Guardo con benevolenza, soppeso e, se necessario, con grande gentilezza me ne vado. Ho bisogno di essere felice, vado in quella direzione, perlomeno. Mi è chiaro che non ho più tempo da perdere in quisquilie.
“L’espansione della coscienza che voi avete realizzato, o piuttosto avete tentato di realizzare, nella seconda metà degli anni Sessanta era basata sull’individuo, e per questo è stata un fallimento totale. Se si cerca di espandere la coscienza senza cambiare la qualità e la quantità degli individui, ciò che si trova alla fine del percorso è necessariamente la delusione. Quando parlo di mediocrità, intendo proprio questo. Ma lasciamo perdere, inutile sprecare fiato aa spiegarle cose che non può comprendere. Nè io ho la pretesa di essere capito. Mi sto solo sforzando di parlarle sinceramente“.
Murakami Haruki – Nel segno della pecora