Il passato è passato

Prendere questi Dieci Bastoni, disporli per fare un falò e prendere il fuoco per farli bruciare ormai non mi costa nulla. Questa carta stasera conferma il percorso che avevo intravisto anche nelle sere appena trascorse. Non ci sono più lacci e lacciuoli che mi legano, rimane il cuore pulsante dell’affetto e la nostalgia delle cose perdute. Ma sento l’aria sulla faccia, come quando si va in bicicletta o si corre, e me la sto godendo tutta. C’erano dei limiti e ora non ci sono più. E sono molto grata alle barriere che mi hanno protetto, dovevo pulire la mia energia da molte fatiche. Ora per magia è arrivata la grazia del perdono, e con lei la vita si è fatta più leggera. Le protezioni non hanno più ragione d’essere, e il passato è perdonato. Diciamo che sono pronta, quando si parte?

Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;

il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;

l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.

Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.

E adesso so che bisogna alzare le vele

e prendere i venti del destino,

dovunque spingano la barca.

Edgar Lee Masters – Antologia di Spoon River

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Una casa felice

Ho dato un soprannome a questa carta: la casa del Mulino Bianco. Tutti felici, tutti in armonia. I bimbi giocano insieme, mentre i genitori, abbracciati, guardano un arcobaleno di coppe nel cielo. Un momento bellissimo, in cui ci sarebbe da scoppiare di gioia. La dura realtà, invece, è che gli elettrodomestici della mia casa, che ho acquistato sei anni fa, sono oramai fuori garanzia e cominciano a rompersi. La giornata è stata quindi stressante e forse questo Dieci di Coppe rappresenta il mio sogno odierno. Un turbinio di lavatrici, frigoriferi, caldaie e piatti doccia mi sta travolgendo e fatico a mantenere la calma. Bene, tutto sta uscendo dal mio controllo, non posso fare le cose programmate perché devo occuparmi della base, della sopravvivenza. Ho capito, vita, ogni volta che come Pindaro faccio un volo, ci pensi tu a riportarmi coi piedi per terra. Poi, siccome domani viene il tecnico a riparare la lavatrice, magari dopo sarò felice come in un Dieci di Coppe!

 Il vino eleva l’anima e i pensieri, e le inquietudini si allontanano dal cuore dell’

uomo.

Pindaro (518 a.C. circa – 438 a.C. circa)

Anima nera

Il mondo luccica, e la mia anima è nera. Con questo Dieci di Denari i Tarocchi stasera mi annunciano un mondo di pace e di abbondanza. Non è un mondo a venire, se apro gli occhi vedo tutto, ogni denaro è un regalo, piccolo o grande, di cui posso godere. Lo so, ho faticato per trovare questa serenità, ma c’è voluto anche un pizzico di fortuna, l’ho avuto e va tutto bene. L’anima però, a volte, è nera. Nera di velluto, copre ogni sentimento di gratitudine con l’oscurità densa del tessuto pregiato. Allora il nonno che gioca con i cani e il bimbo vicino alla mamma che a sua volta parla con il suo compagno sono una bella narrazione, ma non ci credo. Passerà, passa tutto, so solo che stasera una coperta di velluto nero copre il sole.

Considerare ogni peccato commesso come un dono di Dio. Che la essenziale imperfezione, dissimulata nel profondo di me stessa, si sia in parte manifestata ai miei occhi quel tal giorno, quella tale ora, in quella tale circostanza, è un dono. Desidero, supplico che la mia imperfezione si manifesti intera al mio sguardo, quanto la vista umana ne è capace. Non perché guarisca, ma perché, anche se dovesse guarire, io fossi nella verità.

Simone Weil – L’ombra e la grazia

Il cerchio si chiude

Sono stati giorni intensi, anche faticosi e ansiosi. Quando c’è la salute in ballo, magari di una persona cara, nulla è trascurabile, tutto diventa grande, ci si preoccupa, ci si occupa, si va avanti e indietro, ci si volta a destra e a sinistra, si guarda in su e in giù. Poi, quando la burrasca passa, ecco che appare il Dieci di Denari. Un cerchio si è chiuso, ho dato amore e ne ho ricevuto, sono stata vicina al mio cuore e tutto questo mi ha dato doni inaspettati. Alla fine è proprio vero che ogni giorno è un’avventura, con il cuore aperto si scoprono nuovi sentimenti, nuovi spazi in cui giocare liberamente. Allora grazie, un’altra volta, anche se è stata dura, anche se c’è sonno, bisogno di riposo, dopo una lunga cavalcata nel deserto dello spavento. Un ciclo è finito, ma è finito bene. Credo che sia la gratitudine a far diventare questo Dieci un Dieci di Denari e non un Dieci di Spade. Sto scoprendo che ogni occasione è buona per essere grati.

Può esserci al mondo qualcosa di più sciocco, dico io, dei ragionamenti di coloro che si dichiarano previdenti? Sono indaffarati più degli altri e per poter vivere meglio si preparano la vita futura sacrificando quella presente. Fanno piani a lungo termine. Ma il modo migliore di sprecare la vita è quello di rinviarne il godimento: è questo continuo rimandare che ci brucia i giorni uno dopo l’altro, che ci sottrae il presente con la promessa del futuro. Il maggior ostacolo della vita è l’attesa: fa dipendere tutto dal domani e intanto sciupa l’oggi. Tu vorreti organizzare quanto è nelle mani del destino e ti lasci sfuggire ciò che è già nelle tue. A quale scopo? A cosa vorresti arrivare? Tutto quanto deve ancora venire è incerto: vivi il tuo presente.

Lucio Anneo Seneca – La brevità della vita.

E’ finita.

Finalmente la lotta quotidiana del cercare di tenere tutto insieme è finita. Non ci son più pezze da mettere per tappare i buchi, non c’è più bisogno di fare acrobazie per rimanere in equilibrio sul filo, sopra il baratro. Adesso finalmente il baratro è qui, sono caduta, e mi va bene. Da tanti giorni il suggerimento che mi viene dai Tarocchi è quello di mollare, di lasciar perdere, di lasciarmi andare. Infatti oggi è accaduto, nulla di grave, ma questa giornata è stata uno spartiacque fra quello che vivevo e pensavo ieri e quello che penserò lunedì, perché è del mio lavoro che sto parlando. Finalmente ho capito che non c’è nulla di veramente insostituibile in quello che faccio, che posso farmi da parte e lasciare che le cose vadano come devono andare. Infatti sono a terra, trafitta da dieci spade, ma l’alba sorge, come ogni giorno.

L’alienazione nel mondo moderno – il distacco dell’uomo dal suo lavoro, dal suo prossimo, da se stesso – è stata descritta da molti autori ed è il tema centrale delle opere di Erich Fromm. L’amore dell’uomo alienato è romantizzato, la sua sessulità compulsiva, il suo lavoro meccanico, i suoi fini egoistici. In una società alienata, queste attività perdono il loro significato personale. Questa perdita è sostituita da un’immagine.
Alexander Lowen – Il tradimento del corpo