
Cosa ci posso fare? una parte di me è tosta, non si fa spaventare da nulla. Come questo Re di Spade non gioca più, ma guarda con severità a quello che la circonda. A volte mi è indispensabile il rigore, e guardo alle persone e alle cose con attenzione prima di lasciarmi andare al colloquio, all’amicizia, all’incontro spontaneo. Eh, sì, perché le esperienze ci sono, e contano nelle mie considerazioni. Allora mi difendo, la mia turris eburnea si erge alta nel cielo. Cari compagni di viaggio, non sono poi così dolce e calma. Sono anche un’altra cosa, una Kali che distrugge, per poi ricreare. Un po’ strega, lo ammetto, anche se non così malefica come potrebbe sembrare. Ma perdono con fatica, e quando lo faccio è perché sento che chi è perdonato lo merita. Troppo cattiva? forse, l’importante è che ho imparato a proteggermi.
Molte teste si girarono mentre passavo e sentii i sussurri precedermi come il vento su una terra spoglia.Un vescovo cristiano, perdendo ogni ritegno, disse forte: “Sia lodato Dio! Adesso l’incantesimo verrà dissolto!” Uno o due che conoscevo si fecero avanti con caldi saluti e una pioggia di domande già pronte ma io sorrisi e scossi la testa senza dire più di qualche rapida parola al passaggio. E dato che con i re non è mai possibile escludere del tutto l’idea della malizia o dell’assassinio, controllai le facce che conoscevo: tra questi gentiluomini armati e ingioiellati poteva essercene uno che non era contento del mio ritorno al fianco del re, uno che sperava che Uther venisse meno prima che suo figlio fosse grande, uno che era nemico di Artù e quindi mio.
Mary Stewart – Le grotte nelle montagne