
Ci sono momenti in cui è necessario rendere conto. Del proprio fare, delle posizioni che si prendono nelle vicissitudini sociali, nel rapporto con gli altri, nei confronti del proprio passato. Oggi, in effetti, questo Tre di Denari ci sta proprio bene. E’ stata una giornata di resoconti, di improvvisi lampi di comprensione del perché il presente è così, per me. Il passato chiama, vuole che mi spieghi. Il mio vivere attuale esige delle giustificazioni sul mio comportamento. E’ inutile lottare contro questa realtà, vivo in un contesto fatto di tante persone, e ognuna di loro ha sentito una vibrazione partire da me, alcuni l’hanno trovata piacevole, altri meno. Ecco, vorrei vivere in un eremo, dimenticarmi del mondo. L’inferno sono gli altri, dice J.P. Sartre, e secondo me ha ragione, almeno guardando il mondo con gli occhi di adesso. Chissà se cambierà questa sensazione di solitudine e di dovere; credo di no. Mi sa che continuerò a vedere il mondo con gli occhi della Legge Morale e a cercare qualcuno che mi perdoni e che guardi il cielo insieme a me.
L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Colpevole è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell’illuminismo.
Immanuel Kant – Che cos’è l’illuminismo?